Stevia Rebaudiana
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BIOLOGIA E MORFOLOGIA DELLA STEVIA

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Messaggio Da Kim Sab Lug 19, 2014 10:51 am

La stevia è coltura tipica dei climi sub tropicali, ove tende a essere pianta perennante. Si presenta come un arbusto dotato di diversi fusti tomentosi, erbacei inizialmente, con tendenza a lignificare dalla base con il decorrere della stagione. Presenta foglie di forma lanceolata, leggermente lobate e seghettate, ricoperte di corta peluria su entrambe le pagine, più intensa nella pagina inferiore, di colore verde chiaro, che contrasta con il colore più scuro della pagina superiore. I fiori sono piccoli, ermafroditi, con corolla di cinque petali campanulati e sottili e calice, detto involucro, che contiene 4-5 fiori. La fioritura viene indotta da condizioni di giorno corto (pianta brevidiurna), con durata del periodo di illuminazione inferiore a 12 ore. È pianta auto incompatibile, per cui richiede impollinazione entomofila, favorita da condizioni di isolamento per la scarsa attitudine mellifera dei fiori. Il frutto è un achenio piccolo dotato di pappo, (peso dei 1000 semi 0,15-0,29 g) che ne favorisce la dispersione anemofila. La pianta della stevia cresce bene a temperature ottimali superiori a 20 °C, con durata critica di illuminazione di 13 ore. Condizioni di temperatura al di sopra dei 20 °C, accompagnata da una durata della luce superiore a 16 ore rappresentano l’optimum per la vegetazione. Infatti le aree più vocate sono quelle presenti nelle aree sub-tropicali, ad altitudini pari a circa 1300 m. In tali condizioni la coltura è tendenzialmente una erbacea perennante, in forma di arbusto, vegetante per tutto l’anno. Sebbene di origine tropicale, la coltura resiste fino a temperatura di 0 °C, per cui si adatta anche a climi temperati come quelli dell’Europa e del Nord America. In tali condizioni, la stevia presenta un ciclo colturale primaverile-estivo, con periodo di quiescenza durante l’inverno. La coltura risulta molto esigente dal punto di vista idrico. Secondo studi effettuati in Toscana, dal monitoraggio con microlisimetri risulta che la coltura necessita durante il periodo estivo, da giugno ad agosto, di circa 464 mm di acqua, con un consumo medio giornaliero intorno a 8 mm durante la fase iniziale, per scendere a valori di 5,0 mm e 5,5 mm durante le fasi successive. Per tale ragione, negli areali caldo aridi italiani, l’intervento irriguo diventa indispensabile.

fonte http://www.ereditadalpassato.it/stevia

Kim
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